6 luglio 2017

Lingue – Adelia Prado

opera di Boguslaw Jagiello
Lingue – Adelia Prado

Il mio cuore
è la pelle tesa di un tamburo.
Il dolore vi batte come tentazione,
travestita da dolore, affinché mi arrenda,
dubiti di avere un padre.
Tutto viene sotto forma di carne
grandi coltri di carne palpitante,
a rivestire ossa, sensazioni, desideri
di cui ho colpa e devo purificarmi
finché io stessa sarò soltanto ossa.
Un sudicio mi salverà,
quando ritirerò la ciotola
e mangerò davanti a lui
senza avere la nausea.
Le ombre dei satelliti 
contaminarono le stelle.
Che fare per scrivere di nuovo
“Laudato sii dall’erba verde”
o anche il lamento 
“neppure nei sogni il mio cuore riposa”.
Voglio fare domande finché interpolato
e intellegibile tutto si ordini
come un’orazione in lingue
e in forma di stanchezza tu mi benedica.

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