opera di Joanna Chrobak
La
bella cavallerizza – Dioscòride
Antologia
Palatina, V-55
Quando
l’ebbi dischiusa nel letto, Dòride
natiche
rosa, fra quelle carni mi sentii un dio.
Ella,
stringendomi in mezzo il favo fra le anche tremanti,
bravamente
accordava a Ciprigna la bella cavalcata.
Nel
mentre volgeva a me gli occhi languenti,
che a
ogni sobbalzo guizzavano
come
lucide foglie al vento
finché
dell’uno e dell’altra,
esausta la candida foga,
esausta la candida foga,
Dòride
con le membra affrante,
soddisfatta,
giacque, immobile.
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