27 giugno 2018

Mario Benedetti - Volto di te

dipinto di Ricardo Sanz 
Mario Benedetti - Volto di te

Ho una solitudine
così affollata
così piena di nostalgie
e di volti di te
di congedi passati
o baci benvenuti
alla prima occasione
e in ultimo termine

ho una solitudine
così affollata
che posso organizzarla
come fosse un corteo
per colori
misure
e promesse
per epoche
per tatto
e per sapore

senza esitare
mi abbraccio alle tue assenze
che vengono e mi assistono
col mio volto di te

sono pieno di ombre
di notti e desideri
di molte risa e qualche
disappunto

i miei ospiti accorrono
giungono come sogni
con i loro rancori
l’assenza di purezza
io metto una scopa
dietro la porta
perché voglio stare solo
col mio volto di te

ma il volto di te
guarda da un’altra parte
con gli amorosi occhi
che non m’amano più

come viveri
che cercano la fame
guardano e guardano
e spengono il mio giorno

i muri se ne vanno
resta la notte
la nostalgia va via
non resta nulla

il mio volto di te
ormai chiude gli occhi

ed è una solitudine
tanto desolata.

Trad. Martha Canfield

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