26 giugno 2018

Germoglio – Pandelis Bukalas

dipinto di Viktor Alexandrovich Lyapkalo
Germoglio – Pandelis Bukalas

Voglio dire i tuoi occhi. Taccio.
Come dire la dolcezza, come la salsedine,
se per caso convivono. Imparo
daccapo il mare, daccapo il fuoco.

Voglio dire le tue mani. Mi toccano
ed è come se la morte scenda da cavallo, come se il tempo ricominci.
Voglio dire i tuoi denti. Mi definiscono
mi tagliano e mi masticano. Il dolore mi rende integro.

Le tue labbra voglio dire. Come accennano,
come mi chiamano, come mi catturano, come contengono
la paura, come officiano l’amore, come s’immarinano.
Qualunque cosa io dica, dico le tue parole, che mi possiedono.

Nell’amore le nostre mani si moltiplicano
gli occhi diventano un cielo stellato
il corpo un universo in perenne espansione
e il mondo diventa il caos della misera mente
Pesano le parole nell’amore, si fanno belle
E il desiderio sempre trasale come un germoglio assetato.

Traduzione di Massimo Cazzulo

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