Strappa via dai miei amori ogni frammento:
troverai quel che vedi –
uno spaventapasseri –
non fui io a crearlo, fosti tu
nella tua mente tanto tempo fa.
Soffia sui miei tesori tutte le tempeste.
Quando raccogli ciottoli, trattali con prudenza –
le mie gemme ti abbagliano, lo vedi, e sono molte.
Ricorda che le bacche e i fiori che portasti
a morire qui in casa hanno uno strano
poter, qui in casa hanno uno strano
potere, di rinascere. Io li raccolsi, ed eccoli
sbocciare già nelle mie mani. Rapida
li pianto sotto un albero. Le gocce
risanano le piante a te serbate
e ridonano a me nuovi germogli.
Traduzione di Silvio Raffo
Da “Poesia” n. 290, febbraio 2014. Crocetti Editore
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