21 giugno 2018

L’origine - Pandelis Bukalas

dipinto di Iain Faulkner
L’origine - Pandelis Bukalas

Lo uccise il dolore
di non essere riuscito a dare un senso
all’indovinello dei pescatori:
“Abbiamo gettato ciò che abbiamo pescato”
risposero alla sua cieca domanda.
“E abbiamo portato con noi
ciò che non abbiamo preso”.
Questo raccontano di Omero.
Parlavano del loro pescato i marinai.
E dei pidocchi.
Ma lui vide più in profondità.
Sentì che gli insegnavano
il nome della sua arte.
Appena afferri il ritmo,
lo scacci rapidamente via da te, spaventato,
che non ti bruci;
che vada ad abitare altrove,
mendicante della memoria.
E dentro di te
– le porti, ti portano –
si accresce il veleno delle parole adespote.
E muori.
Per il dolore, dicono.
Per non essere riuscito a svelare l’enigma,
a farlo fiorire.
A chinarti sulla sua ombra
e liberarti nel prodigio.

Così fa il capostipite.
E così anche i suoi nipoti.
E i pronipoti,
fino al Grande Collasso.
Preda volontaria di una questione omerica
irricambiabilmente reale.

da Segni funesti, Agra 1992
Traduzione di Massimo Cazzulo
Da “Poesia” n. 298, novembre 2014. Crocetti Editore

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