artwork Vic Vicini
da Il ristorante
degli chef innamorati” - Ben Bennet
(…)
Quel
giorno si concesse una tenera e deliziosa bistecca ai ferri con cipolle fresche
condite con olio d’oliva, un cucchiaio di crème fraîche, un pizzico di sale e
pepe nero in grani. Il tutto servito con un po’ di Moutarde de Meaux,
l’insuperabile senape di Pommery, e della composta di mirtilli rossi che
sistemò sul piatto in piccoli cuori vermigli. Gustò la carne con un robusto
bordeaux, morbido e rotondo, che inebriò il suo naso di vaniglia, more e
cioccolato. Per dessert, fragoline di bosco grandi come noci, appena caramellate
e che avevano il profumo dei picnic estivi dell’infanzia; le distribuì sopra la
mousse au chocolat scovata in frigorifero.
In
passato, quando le cose erano semplici e belle, aveva l’abitudine di attribuire
una nota olfattiva alle persone. A quelle particolarmente importanti dava anche
un sapore. Quando Jacques pensava a Elli, sulla lingua sentiva il sapore delle
fragoline di bosco appena colte. Ormai il vento degli anni trascorsi senza di
lei aveva dissolto ogni cosa, e doveva ammettere che non era più tanto sicuro
che lei profumasse o sapesse di fragole, ma il solo pensiero di quel frutto
provocava in lui un riflesso condizionato, e in testa ricominciava a scorrergli
il solito, dolcissimo film. La protagonista di quel film era la creatura
incantevole che una volta aveva vissuto al suo fianco. Poi la morte li avevaseparati.
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