19 giugno 2018

Sonetto LXVII – Pablo Neruda

dipinto di Revello de Toro
Sonetto LXVII – Pablo Neruda

La gran pioggia del sud cade su Isla Negra
come una sola goccia trasparente e pesante,
il mare apre le sue fredde foglie e la riceve,
la terra apprende l'umido destino di una coppa.

Anima mia, dammi nei tuoi baci l'acqua
salubre di questi mesi, il miele del territorio,
la fragranza bagnata da mille labbra del cielo,
la pazienza sacra del mare nell'inverno.

Qualcosa si chiama, tutte le porte s'apron sole,
racconta l'acqua un lungo rumore alle finestre,
cresce verso il basso il cielo toccando le radici,

e così tesse e stesse il giorno la sua rete celeste
con tempo, sale, sussurri, crescite, strade,
una donna, un uomo, e l'inverno sulla terra.

Trad. Giuseppe Bellini

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