Manifestanti mostrano delle stampelle, simbolo della pratica illegale
dell'aborto, protestano a Varsavia, il 3 aprile 2016. (Janek Skarzynski,
Afp)
Manifestazione - Pedro Shimose
Con una
rabbia al peperoncino,
esco col mio
condor sotto il braccio,
attraverso
la strada con una pietra in mano,
cammino con
un poliziotto che mi controlla l'intenzione,
cerco il
suono e l'occhio della notte,
attacco
cartelli, corro per le piazze,
grido con
lingua infuocata
e scrivo sui
muri "Viva il Che"
mi schizzano
gl'idranti,
sono il fuoco;
m'abbagliano
i gas,
sono la terra;
mi aprono
ferite ovunque,
sono il popolo;
m'inseguono,
m'incarcerano, mi torturano.
Canto la mia
libertà, smuovo il selciato,
spacco legni
e cristalli, canto,
vado allo
sciopero con la mia naturale paura e un sorso di
[caffè caldo;
volo per la
città, strappo l'aria, mando in frantumi le vetrine,
calpesto le
pagine dei giornali,
abbatto
porte, vinco maschere e clave,
oltrepasso
la soglia della storia,
sono!
Trad. Claudio Cinti
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