19 giugno 2018

Sonetto LXXIII – Pablo Neruda

dipinto di Fabian Perez
Sonetto LXXIII – Pablo Neruda

Forse ricorderai quell’uomo magro
che uscì dall’oscurità come un coltello
e prima che sapessimo, sapeva:
vide il fumo e decise che veniva dal fuoco.

La pallida donna della chioma nera
sorse come un pesce dall’abisso
e tra i due levarono contro l’amore
una macchina armata di denti numerosi.

Uomo e donna divelsero monti e giardini,
scesero ai fiumi, s’arrampicarono per muri,
spinsero sui monti la loro atroce artiglieria.

L’amore seppe allora di chiamarsi amore.
E quando sollevai i miei occhi al tuo nome
il tuo cuore d’improvviso dispose la mia strada.

Trad. Giuseppe Bellini

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